Otaku

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Sakura Harukaze
view post Posted on 28/3/2014, 20:43




Otaku (おたく/オタク) è un termine della lingua giapponese che dagli anni ottanta indica una subcultura giapponese di appassionati in modo ossessivo di manga, anime, e altri prodotti ad essi correlati.
In Italia, in Francia e negli Stati Uniti, il termine viene usato per indicare sia specificatamente gli appassionati di anime e manga, sia le persone appassionate, in generale, di quello che proviene dal Giappone, senza le implicazioni negative che il termine ha in patria in riferimento a persone monomaniache o socialmente isolate. In Occidente otaku è generalmente affine a geek, nel peggiore dei casi è sinonimo di nerd o di devianza sociale.
Tuttavia, in Italia, i cultori di manga e anime hanno fatto esperienza, per decenni, di una blanda ma significativa forma di disapprovazione sociale e stigmatizzazione, un fenomeno di intensità non paragonabile a quello giapponese ma che, seppur attenuatosi nel tempo, è ancora presente negli anni duemila. Otaku si riferisce anche all'influente subcultura del pop giapponese, emersa in Giappone alla fine degli anni settanta e connessa a questo fenomeno sociale.

La cultutura Otaku
Otaku è una manifestazione del consumismo collegato all'immaginario prodotto dai mass media giapponesi, emersa alla fine degli anni settanta come subcultura. Gli otaku, le persone che le hanno dato vita, sono appassionati collezionisti di oggetti futili, di informazioni e storie, e amano manipolare o trasformare i prodotti esistenti. Molti otaku costituiscono una buona parte delle energie creative da cui prende vita la cultura pop giapponese, e hanno sviluppato un sistema, che si basa sui fanservice, per giudicare i manga, gli anime, i videogiochi, le dōjinshi, e i dating sim.
L'underground Otaku non è contrapposto al sistema, ma è piuttosto un laboratorio culturale del capitalismo contemporaneo giapponese, e un rifugio dalle frustrazioni del dominio culturale dell'Occidente, sviluppatosi nel retrobottega dei nuovi media. L'indipendenza della sottocultura Otaku dal resto della società ha contribuito al senso di caos e di perdita di controllo, avvertito dai media e da diversi intellettuali giapponesi, nel rapporto con le giovani generazioni.
Dal 2001, il filosofo giapponese Hiroki Azuma si è occupato della cultura Otaku, dei suoi rapporti con la storia del Giappone e con l'estetica Superflat, teorizzata dall'artista Takashi Murakami.Azuma ha analizzato senza pregiudizi le ragioni del crescente successo della cultura Otaku, mettendone in luce alcune caratteristiche postmoderne, come la mancanza di punti di riferimento consolidati, la perdita del senso dei confini tra l'originale e la copia, o tra l'autore e i consumatori, e la creazione di una rete sociale e d'informazione. Il lavoro di Hiroki Azuma, come anche l'attività di Takashi Murakami, hanno dato un contributo importante nel collocare e stabilire l'importanza del fenomeno otaku nella cultura giapponese.
Dalla seconda metà degli anni 2000 Otaku tende ad essere riconosciuta come una manifestazione del nuovo Giappone, e, come hanno rilevato Azuma e Murakami, i tentativi di emarginazione del fenomeno sarebbero più che altro connessi ai retaggi della storia del Giappone, con cui il paese fa i conti dall'epoca Meiji. Il luogo di riferimento più importante della subcultura Otaku è il quartiere di Akihabara a Tokyo.



Edited by Sakurada Sakura - 29/3/2014, 13:50
 
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